Lettera aperta al Presidente d'Israele
LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DI ISRAELE: CANCELLI IL NOME DI MIO NONNO DALLO YAD VASHEM*
Braitberg Jean-Moïse28 Gennaio 2009
Sig. Presidente dello stato d'Israele, le scrivo perché Lei intervenga presso le autorità competenti per cancellare dal museo Yad Vashem, dedicato alla memoria delle vittime dell'olocausto, il nome di mio padre, Moshe Brajtberg, ucciso col gas a Treblinka nel 1943, e quelli di altri membri della mia famiglia che sono morti durante la deportazione in vari campi nazisti durante la seconda guerra mondiale. Le chiederei di onorare la mia richiesta, Sig. Presidente, perché ciò che ha avuto luogo a Gaza, e più in generale le ingiustizie inflitte alla popolazione araba della Palestina per 60 anni, screditano Israele come centro della memoria del male fatto agli ebrei, e così a tutta l'umanità.
Vede, dall'infanzia ho vissuto tra sopravvissuti dei campi di sterminio. Ho visto i numeri tatuati sulle loro braccia, ho udito la storia delle torture, ho conosciuto il loro dolore e condiviso i loro incubi. Mi è stato insegnato che questi crimini non devono succedere di nuovo, e che mai più, a causa dell'etnia o della religione, un uomo deve disprezzare un altro uomo, deridere i suoi diritti umani di vivere una vita dignitosa, sicura, senza barriere, e sperare, per quanto ciò risulti lontano da realizzarsi, in un futuro di pace e dignità.
Tuttavia, Sig. Presidente, noto che malgrado le dozzine di risoluzioni adottate dalla comunità internazionale, malgrado le lampanti ingiustizie fatte alla popolazione palestinese dal 1948, malgrado le speranze sollevate a Oslo, e malgrado il riconoscimento del diritto degli ebrei israeliani a vivere in pace e sicurezza, diritto ripetutamente affermato dall'Autorità palestinese, le sole risposte date dai vari governi del Suo paese sono state violenza, spargimento d sangue, confino, controlli incessanti, colonizzazione, deprivazioni.
Lei mi dirà, sig. Presidente, che Israele ha il diritto di difendersi contro gente che lancia razzi dentro Israele, o contro attentatori suicidi che distruggono vite israeliane innocenti.
Tuttavia, sig. Presidente, Lei guida il destino di un paese che pretende di rappresentare non solo gli ebrei nel complesso, ma anche la memoria di coloro che sono stati vittime del nazismo. Questo riguarda anche me, ed è ciò che trovo inaccettabile.
Mostrando i nomi della mia famiglia nello Yad Vashem, nel cuore dello stato di Israele, il Suo stato imprigiona la memoria della mia famiglia dietro il filo spinato del sionismo, e la rende ostaggio di una cosiddetta autorità morale che commette ogni giorno l'abominio di negare l'ingiustizia.
Così, per piacere, rimuova il nome di mio nonno dal santuario dedicato alla crudeltà contro gli ebrei, affinché non giustifichi più l'ingiustizia fatta ai palestinesi.
Accetti per piacere, Sig. Presidente, l'espressione della massima considerazione da parte mia nei Suoi confronti.
Braitberg Jean-Moïse
Vede, dall'infanzia ho vissuto tra sopravvissuti dei campi di sterminio. Ho visto i numeri tatuati sulle loro braccia, ho udito la storia delle torture, ho conosciuto il loro dolore e condiviso i loro incubi. Mi è stato insegnato che questi crimini non devono succedere di nuovo, e che mai più, a causa dell'etnia o della religione, un uomo deve disprezzare un altro uomo, deridere i suoi diritti umani di vivere una vita dignitosa, sicura, senza barriere, e sperare, per quanto ciò risulti lontano da realizzarsi, in un futuro di pace e dignità.
Tuttavia, Sig. Presidente, noto che malgrado le dozzine di risoluzioni adottate dalla comunità internazionale, malgrado le lampanti ingiustizie fatte alla popolazione palestinese dal 1948, malgrado le speranze sollevate a Oslo, e malgrado il riconoscimento del diritto degli ebrei israeliani a vivere in pace e sicurezza, diritto ripetutamente affermato dall'Autorità palestinese, le sole risposte date dai vari governi del Suo paese sono state violenza, spargimento d sangue, confino, controlli incessanti, colonizzazione, deprivazioni.
Lei mi dirà, sig. Presidente, che Israele ha il diritto di difendersi contro gente che lancia razzi dentro Israele, o contro attentatori suicidi che distruggono vite israeliane innocenti.
Tuttavia, sig. Presidente, Lei guida il destino di un paese che pretende di rappresentare non solo gli ebrei nel complesso, ma anche la memoria di coloro che sono stati vittime del nazismo. Questo riguarda anche me, ed è ciò che trovo inaccettabile.
Mostrando i nomi della mia famiglia nello Yad Vashem, nel cuore dello stato di Israele, il Suo stato imprigiona la memoria della mia famiglia dietro il filo spinato del sionismo, e la rende ostaggio di una cosiddetta autorità morale che commette ogni giorno l'abominio di negare l'ingiustizia.
Così, per piacere, rimuova il nome di mio nonno dal santuario dedicato alla crudeltà contro gli ebrei, affinché non giustifichi più l'ingiustizia fatta ai palestinesi.
Accetti per piacere, Sig. Presidente, l'espressione della massima considerazione da parte mia nei Suoi confronti.
Braitberg Jean-Moïse
*Yad Vashem è il memoriale ufficiale di Israele dedicato alla memoria delle vittime dell'Olocausto.
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