2008 anno della Palestina
L’UNIONE DEMOCRATICA ARABO PALESTINESE- UDAP:
Invita tutti e tutte le realtà associative, politiche e culturali attive nella solidarietà con la lotta di liberazione del popolo palestinese a partecipare, sabato 4 ottobre, alla riunione nazionale e unitaria che si terrà a Roma (ore 10.00 nei locali di via Giolitti 231, a lato della Stazione Termini), per discutere e preparare la manifestazione nazionale del 29 novembre (in occasione della Giornata Internazionale di solidarietà con la Palestina decretata dalle Nazioni Unite), riteniamo importante partecipare per fare il punto della situazione, scambiarci tutte le informazioni utili e costruire, come sempre, dal basso l’iniziativa.
Vita, terra e libertà per il popolo palestinese
Nel disinteresse quasi totale dell'opinione pubblica, dei cosiddetti paesi democratici e dei governi occidentali, in Palestina continua a consumarsi la tragedia di un popolo privato dei suoi diritti elementari, primo fra tutti il diritto ad una vita degna per sé e per i propri figli.
Le politiche di occupazione e chiusura dei governi israeliani oltre che impedire con la forza e con l'illegalità lo sviluppo e la crescita pacifica di una popolazione, il suo diritto a determinarsi come entità politica in uno Stato, così come previsto dal diritto internazionale, mettono una seria ipoteca sulla possibilità di un futuro di pace per tutti coloro che convivono nella Palestina storica.
Questa politica è il logico compimento di più di sessant'anni di strategie tese all'esclusione e al rifiuto del diverso che, dal 1948, con la nakba, passando per il 1967 e per la rioccupazione di tutta la Palestina storica, hanno caratterizzato il fine ultimo dei governi israeliani: avere uno stato ebraico puro, una terra dove il numero degli arabi fosse ridotto al minimo.
Le politiche dei fatti compiuti, dell'estromissione delle leadership politiche non gradite ai governi israeliani, gli omicidi dei dirigenti della causa nazionale palestinese o il loro arresto, priva il popolo palestinese di qualsiasi strumento efficace di resistenza e lotta che non sia quello delle armi.
La resistenza, in tutte le forme che essa ha sviluppato in questi anni, è stato l'unico argine all'annientamento di un popolo, alla sua definitiva scomparsa e dispersione, obiettivo dichiarato di una buona parte dell'oltranzismo sionista.
A questa resistenza, nelle forme e nei limiti che è possibile portare avanti in ciascun contesto locale, noi sentiamo di dover portare la nostra solidarietà sollevando e tenendo ancora viva la questione palestinese in occidente. In questo quadro vanno inserite le tante manifestazioni di solidarietà internazionale, da quelle più piccole, operate quotidianamente dal tessuto associativo che opera attraverso i tanti momenti di solidarietà diretta, alle operazioni di rottura dell'infame embargo anti-palestinese, come quella portata avanti di recente a Gaza.
Per tenere desta questa attenzione, specie in un contesto fortemente segnato dalla regressione politico culturale dell'Italia verso uno strisciante razzismo di massa, è necessario anche giungere a manifestazioni pubbliche e di massa che, negli anni scorsi, hanno contribuito a mantenere, con le poche forze disponibili, la questione palestinese dentro l'agenda politica italiana, a dispetto di quanti avrebbero voluto marginalizzare il problema.
Le priorità sono quelle degli ultimi anni, anche se col passare del tempo la situazione è andata sempre più peggiorando.
La liberazione dei prigionieri, innanzitutto.
La fine dell'occupazione e del furto delle risorse naturali, in primis l'acqua.
La distruzione del muro.
Lo smantellamento degli insediamenti colonici israeliani.
La fine del blocco economico contro la popolazione di Gaza.
Il diritto al ritorno, nei rispettivi paesi d'origine, per i profughi.
Per uno stato palestinese con Gerusalemme capitale.
Settembre 2008-UDAP
Invita tutti e tutte le realtà associative, politiche e culturali attive nella solidarietà con la lotta di liberazione del popolo palestinese a partecipare, sabato 4 ottobre, alla riunione nazionale e unitaria che si terrà a Roma (ore 10.00 nei locali di via Giolitti 231, a lato della Stazione Termini), per discutere e preparare la manifestazione nazionale del 29 novembre (in occasione della Giornata Internazionale di solidarietà con la Palestina decretata dalle Nazioni Unite), riteniamo importante partecipare per fare il punto della situazione, scambiarci tutte le informazioni utili e costruire, come sempre, dal basso l’iniziativa.
Vita, terra e libertà per il popolo palestinese
Nel disinteresse quasi totale dell'opinione pubblica, dei cosiddetti paesi democratici e dei governi occidentali, in Palestina continua a consumarsi la tragedia di un popolo privato dei suoi diritti elementari, primo fra tutti il diritto ad una vita degna per sé e per i propri figli.
Le politiche di occupazione e chiusura dei governi israeliani oltre che impedire con la forza e con l'illegalità lo sviluppo e la crescita pacifica di una popolazione, il suo diritto a determinarsi come entità politica in uno Stato, così come previsto dal diritto internazionale, mettono una seria ipoteca sulla possibilità di un futuro di pace per tutti coloro che convivono nella Palestina storica.
Questa politica è il logico compimento di più di sessant'anni di strategie tese all'esclusione e al rifiuto del diverso che, dal 1948, con la nakba, passando per il 1967 e per la rioccupazione di tutta la Palestina storica, hanno caratterizzato il fine ultimo dei governi israeliani: avere uno stato ebraico puro, una terra dove il numero degli arabi fosse ridotto al minimo.
Le politiche dei fatti compiuti, dell'estromissione delle leadership politiche non gradite ai governi israeliani, gli omicidi dei dirigenti della causa nazionale palestinese o il loro arresto, priva il popolo palestinese di qualsiasi strumento efficace di resistenza e lotta che non sia quello delle armi.
La resistenza, in tutte le forme che essa ha sviluppato in questi anni, è stato l'unico argine all'annientamento di un popolo, alla sua definitiva scomparsa e dispersione, obiettivo dichiarato di una buona parte dell'oltranzismo sionista.
A questa resistenza, nelle forme e nei limiti che è possibile portare avanti in ciascun contesto locale, noi sentiamo di dover portare la nostra solidarietà sollevando e tenendo ancora viva la questione palestinese in occidente. In questo quadro vanno inserite le tante manifestazioni di solidarietà internazionale, da quelle più piccole, operate quotidianamente dal tessuto associativo che opera attraverso i tanti momenti di solidarietà diretta, alle operazioni di rottura dell'infame embargo anti-palestinese, come quella portata avanti di recente a Gaza.
Per tenere desta questa attenzione, specie in un contesto fortemente segnato dalla regressione politico culturale dell'Italia verso uno strisciante razzismo di massa, è necessario anche giungere a manifestazioni pubbliche e di massa che, negli anni scorsi, hanno contribuito a mantenere, con le poche forze disponibili, la questione palestinese dentro l'agenda politica italiana, a dispetto di quanti avrebbero voluto marginalizzare il problema.
Le priorità sono quelle degli ultimi anni, anche se col passare del tempo la situazione è andata sempre più peggiorando.
La liberazione dei prigionieri, innanzitutto.
La fine dell'occupazione e del furto delle risorse naturali, in primis l'acqua.
La distruzione del muro.
Lo smantellamento degli insediamenti colonici israeliani.
La fine del blocco economico contro la popolazione di Gaza.
Il diritto al ritorno, nei rispettivi paesi d'origine, per i profughi.
Per uno stato palestinese con Gerusalemme capitale.
Settembre 2008-UDAP
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